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STEMMA ARALDICO SAN SEVERO

Stemma della città di San Severo. Blasonatura: «Campo di cielo alla figura di San Severino in abito sacerdotale, aureolato, cavalcante un cavallo baio dorato, corrente sopra delle nuvole al naturale: il Santo sostenente con la mano destra avanzata l'asta di una bandiera bifida di rosso caricata della croce scorciata d'argento, e la sinistra distesa a protezione della città posta nella punta dello scudo verso la sua sinistra.

Materiale Utilizzato: L'opera è stata realizzata con un composto di scaglie di granito, cemento e colori chimici.

 

Dimensionilunghezza 6 metri circa, larghezza 4 metri.

 

InformazioniL'opera fu commissionata dal Comune di San Severo nel 1997 in economia. L'artista Cesare Di Palma, accettò l'incarico senza alcun tornaconto economico ma solo per un forte sentimento di gratitudine verso l'arte in genere e la città di San Severo.

 

L'opera si ispira ad una pergamena del periodo fascista depositata presso la Biblioteca Comunale di San Severo. Dall'opera realizzata sono stati eliminati per volontà dell'amministrazione dell'epoca, tutti i simboli fascisti presenti nell'antico documento.

 

Dopo uno studio approfondito di circa 2 mesi sulle tecniche da utilizzare per la realizzazione dell'opera, Cesare Di Palma dedica altri 2 mesi di lavoro per creare le forme (stampi) necessarie per le immagini inserite nello stemma araldico. Successivamente in queste forme saranno colati i composti creati appositamente dall'impasto di scaglie di granito, cemento, acqua e colori chimici. Dopo altri 2 mesi di lavoro, utilizzati per rendere l'opera omogenea e per ulteriori attività di perfezionamento, lo stemma araldico viene posto all'entrata di Palazzo Celestini sede del Comune di San Severo ed inaugurata dal vescovo Mons. Michele Seccia nel settembre del 1997 in presenza di tutte le Autorità. 

 

Inspiegabilmente nel 2014, a seguito dei lavori di ristrutturazione di Piazza Municipio, ordinati dall'ex giunta Savino, l'opera fu sradicata, sezionata in lastre e depositata senza alcun ritegno in un locale comunale, dove tutt'ora giace nel totale abbandono. Fa clamore l'indifferenza dei politici locali rimasti insensibili nonostante il forte richiamo dei cittadini, a cui l'opera è stata dedicata, che vorrebbero la ricollocazione della stessa in un luogo più adatto riqualificando San Severo come "Città d'Arte" merito riconosciuto il 2 febbraio del 2006. 

 

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